CI HO DA FARE

l’agitata giornata casalinga di una donna dei nostri tempi che, nel racconto autoironico dei propri guai esistenziali, esplora  tragicomicamente l’attualità da un’ottica nuova e controcorrente. (Premio Fersen 2004, Premio UNIAC 2005, già segnalato al Premio Mario Ponchia 2001). Nella nuova versione “Ci ho da fare” è un dittico e si articola quindi in due momenti, “Il cestino è zeppo” e “Prego, non disturbare!”.     Ciascuno di essi, essendo un atto unico, ha anche vita propria e costituisce spettacolo completo.